La zona

La Nurra è un’area pianeggiante e fertile posta all’estremità nordoccidentale dell’Isola. E’ compresa tra la penisola di Stintino, il golfo di Alghero e la città di Sassari, ed è caratterizzata da una ricca complessità paesaggistica, dove alla pianura si alternano aree collinari, i vigneti, le zone minerarie, i villaggi nuragici fino alla discesa, verso nord, al mare azzurro della spiaggia della Pelosa presso Stintino o, a sud, del promontorio di Capocaccia. Dominano inoltre boschi di pino nonché tipiche specie della macchia mediterranea quali lentisco, erica, palma nana, corbezzolo, mirto. Per quanto attiene alla fauna, si rinvengono esemplari di picchio rosso, barbagianni, civetta, succiacapre. In particolare tra i mammiferi sono presenti il cinghiale, la lepre e la volpe.
Nelle ampie spianate campestri si trovano tracce della frequentazione del territorio fin dal neolitico nelle sepolture nella Grotta Verde, nelle necropoli a domus de janas di Anghelu Ruju nel comune di Alghero, nelle vicinanze dei filari della casa vinicola “Sella e Mosca”, quindi a Santu Pedru e a Calvia, ai complessi nuragici di Palmavera e di Sant’Imbenia; offrono testimonianza dell’epoca romana i resti dei diversi centri che vi vennero edificati e della lunga dominazione spagnola le torri costiere erette a difesa del territorio.
Il paesaggio è ulteriormente arricchito dalla presenza nella Nurra dell’unico lago naturale in Sardegna, quello di Baratz, armoniosamente circondato da alte dune sabbiose che ne rievocano l’origine marina. I centri abitati sono, con l’esclusione di Alghero e di Fertilia, molto piccoli, ma di sicuro interesse per le loro peculiarità naturalistiche: ne cito qualcuno,
Biancareddu, La Pedraia, 
Palmadula, La Corte, e i villaggi minerari dell’ Argentiera e Canaglia, dove fino a qualche tempo fa venivano sfruttati alcuni giacimenti di piombo argentifero e dove oggi è possibile visitare l’area, soprattutto quella suggestiva dell’Argentiera, diventato ormai parco geominerario a ridosso del mare.